Come fargli capire che siamo contenti se parla

Dopo tanto faccio anche io una domanda.
Il mio Semola, il più piccolo ha imparato a parlare, senza che noi gli insegnassimo nulla. Ha imparato a dire: dov'è Cuki? oppure: ma ciao Cuki! che sono le frasi che dico più di frequente quando passo davanti a loro (ormai ero rassegnato, perchè Cuki che ha quasi due anni, anzichè imparare a parlare ha imparato a piangere come il cane e a borbottare altre cose che non centrano nulla con quello che gli dicevo io ).
Mi meraviglio perchè le parole non le borbotta, ma le dice chiaramente e quando dice: dov'è Cuki? fà proprio il tono di una domanda.
Il punto è che parla sempre quando è "per le sue" cioè quando si arrampica, quando si pulisce le piume o quando cammina per terra.
A me piacerebbe che lo facesse quando io vado da lui e gli parlo, per ora quando lo sento parlare mi precipito da lui e gli do un seme di girasole (lo dò anche alla femmina, onde evitare gelosie).. è un buon metodo?
Il suo comportamento quando gli parlo io, è quello di mettersi a correre su e giù per la gabbia e di andare sui giochi sembra che mi dica: guarda, sò dondolarmi sulla corda oppure guarda adesso faccio il giro della gabbia!
Cuki invece quando parlo io fò gli occhi dolci, fà quei qui qui qui da coccole e viene a farsi acarezzare (Semola non ama molto farsi acarezzare, il becco e basta).
Ora che vi o raccontato tutto, volevo sapere come posso incitare semola a parlare di più?

ma ciao Cuki! che sono le frasi che dico più di frequente quando passo davanti a loro

Tu in questo modo gli hai fatto associare in modo scorretto il tuo passaggio davanti alla gabbia alla frase "ma ciao Cuki", ogni volta che ti vede ora lo associa, questo non vuol dire che ripete senza cognizione, ma risponde ad un' etichettatura.
La procedura è sempre la stessa, etichettare in modo coerente, e logico.
Dimostrargli che si è contenti è semplice, basta rispondere in modo coerente alla richiesta.
Nella sezione comportamento si accettano post di consigli e non divagativi.
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Sergio, intendi quindi che dico Buongiorno al mattino, buonanotte alla sera oppure mela quando devo dargliela ecc ecc..?
Ma poi se dico altre parole mi vergogno
Ok, allora quando dice qualcosa, gli ripeto la parola per fargli capire che aprezzo la cosa?

Davide ha scritto:Sergio, intendi quindi che dico Buongiorno al mattino, buonanotte alla sera oppure mela quando devo dargliela ecc ecc..?
Ma poi se dico altre parole mi vergogno
Ok, allora quando dice qualcosa, gli ripeto la parola per fargli capire che aprezzo la cosa?

si, ma devi assecondare anche la sua richiesta, se lui ti saluta, tu devi contraccambiare, poi eventualmente dare un premio se ti chiede un cibo specifico, devi dargli quel cibo.
Per il resto è giusto, devi etichettare azioni in maniera logica.Evita gli improperi, imparano molto bene ad associarli!
Se hai la possibilità di essere aiutato da qualcuno, puoi usare il metodo approntato da irene pepperberg, quello antagonista/rivale.
Si inizia sempre con qualcosa di cui si è certi che il soggetto gradisca in modo particolare.
Davanti al pappagallo, i due soggetti si passano l'oggetto nominandolo, in modo da stimolare il soggetto a riceverlo nominandolo a sua volta.

Sarebbe proprio un livello avanzatissimo, vedere due pappagalli che comunicano in italiano tra loro, caspita!
Cmq ok grazie delle info proverò a cimentarmi in questa cosa e speriamo in altre grosse soddisfazioni

aspetta, non fare confusione...
l'antagonista e il rivale sono due umani, non due pappagalli....

sergiogiovannetti ha scritto:aspetta, non fare confusione...
l'antagonista e il rivale sono due umani, non due pappagalli....

Ah ok, avevo letto male
Bè caspita però sarebbe affascinante la cosa